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26/04/2018
CUCINARE E' COME MEDITARE

Cᴜᴄɪɴᴀʀᴇ è ᴄᴏᴍᴇ Mᴇᴅɪᴛᴀʀᴇ

Vi è mai venuto in mente di conciliare la meditazione con una delle attività che intraprendete nella quotidianità?
Alcune attività quotidiane se affrontate con il giusto stato d’animo e il giusto approccio mentale, possono essere facilmente trasformate in un appagante esercizio di meditazione.
Cucinare può essere un buon esercizio.

Spesso non riusciremo a risalire con la memoria ad un pasto fatto uno o due giorni fa.
Questo avviene perché mangiamo consapevolezza.
Basterebbe fermarsi, attivare i propri sensi, affinando l’attenzione su ogni ingrediente, sul colore del cibo che stimo preparando, sugli odori.

Mettetevi alla prova sperimentando una ricetta di un nostro caro amico, Marco Consentino..
Pronti a mettervi ai fornelli?!

Marco Consentino, cultore di relazioni umane. Online dal 2001 con Comportarsi e Comunicare (www.ilcerimoniale.it). Ha scritto di costume e comportamento su Grand Gourmet, Flair Living e Casaviva. È coautore di “Cerimoniale” (Gangemi, 2008) e del romanzo "I fantasmi dell’Impero (Sellerio, 2017), Premio selezione Bancarella 2018.

LA PASTA COL SUGO COTTO AL SOLE
 
Più facile a dirsi che a farsi. E’ vero,  gli ingredienti sono pochi e facili, ma non lo è il resto che serve: la sfottitura di ritagliare qualche ora di sole pieno da una giornata di vacanza e appenderla al lusso dell’impazienza. Perché una volta fatto il poco che si deve, quello che cuoce il sugo è il desiderio di restargli accanto, accudendolo senza disturbare. Nel frattempo si può dormire, o leggere un libro, ma mai distante dalla pignatta dove i pomodori si stanno trasformando nel piccolo miracolo verso il quale la nostra testarda fantasia ci sta portando. Non è indispensabile essere su un’isola o poco lontano dal mare, però la circostanza, eventualmente, aiuta…
 
INGREDIENTI PER TRE PERSONE

·      Quattro litri d’acqua (del Tirreno sarebbe perfetta; altrimenti una minerale naturale con poco residuo fisso, portata alla stessa salinità del mare con trenta grammi di sale integrale grosso).
·      Trecento grammi di tubetti lisci.
·      Seicento grammi (tre o quattro) di pomodori San Marzano maturi.
·      Venti foglie di basilico vivo.
·      Due spicchi d’aglio.
·      Quindici grammi di succo di limone appena spremuto e filtrato (tre cucchiaini).
·      Sessanta grammi (sei cucchiai) di olio extravergine d’oliva, preferibilmente del posto dove vi trovate.
·      Due grammi di sale fino integrale.
·      Sette ore di tempo, a partire dalle tredici.
·      Fiducia.

Mettete sul fuoco una pentolina con un litro d’acqua. Quando bolle tuffateci i pomodori per trenta secondi. Tirateli fuori con una schiumarola e pelateli usando un coltellino (la buccia verrà via facilmente ma attenzione perché scottano), quindi tagliateli in quattro longitudinalmente . Togliete i semi e fate i filetti di pomodoro a cubetti. Tagliate a metà i due spicchi d’aglio senza levare la buccia. Strofinatelo sulle pareti e sul fondo di una insalatiera capiente. Versate nell’insalatiera l’olio, il succo di limone, i cubetti di pomodoro e il sale fino. Girate e coprite il recipiente con un tovagliolo - possibilmente di garza o di tulle, insomma qualcosa di estremamente leggero, quasi trasparente - poi lasciatelo al sole. Mangiate leggermente, un pinzimonio o una mozzarella, un crudo di pesce, un’insalata di frutta. Poi ingannate l’attesa. Apparecchiate la tavola, semplicemente ma con cura, ricordando che la sola posata necessaria è un cucchiaio. Dopo sei ore accendete la pentola per la pasta con i quattro litri d’acqua salata, fate alzare il bollore, buttate i tubetti e fateli cuocere al dente (cioè un minuto in meno del tempo scritto sulla busta). Conservate una tazza dell’acqua di cottura, scolate la pasta, trasferitela nell’insalatiera e aggiungete le foglie di basilico spezzate con le mani. Se dovesse risultare troppo secca (ma non dovrebbe), aggiungete uno o due cucchiai del liquido tenuto da parte. Da bere, solo acqua leggermente frizzante, che il sapore del sole è invidioso di qualsiasi concorrenza.