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10/08/2016
LA KUNDALINI

Nella Bhagavad Gita Shri Krishna afferma ”Una persona dovrebbe raggiungere lo stato di Sthita Pragya, ovvero lo stato di colui che è in equilibrio grazie all’illuminazione, e che deriva dalla conoscenza divina”

La Kundalini, l’energia vitale, risiede all’altezza dell’osso sacro avvolta in una spirale, come un serpente (simbolo di sapienza e conoscenza) in letargo pronto a risvegliarsi. Se risvegliata, la Kundalini apre le porte ad una nuova consapevolezza. Può dare inizio ad un percorso evolutivo, che crea le condizioni per un distacco dal velo di illusioni, di cui l’uomo normalmente si nutre. Si risvegliano le nostre capacità più profonde e, attraverso l’apertura dei sette plessi nervosi, l’energia inizia a fluire, creando le basi per una trasformazione esistenziale. Si riconosce il divino che dimora in noi e ci si fonde con esso, in uno stato di coscienza di profonda appartenenza al Tutto, in cui non esiste più interno e esterno.

La Kundalini, attraverso pratiche di pranyama e meditazione, può essere destata dal suo sonno, sale dal canale centrale, Sushumna (midollo spinale), passa nuovamente attraverso Brahmarandhra  punto alla sommità del capo (comunemente definito fontanella) e si connette con l’energia onnipervadente. Tale unione è detta yoga.
Passando per i centri energetici dislocati lungo il nostro midollo spinale, essa li nutre come dei fiori e li aiuta a sbocciare, affinché emanino la loro stupenda fragranza. È un cammino verso l’evoluzione e la piena comprensione del vero significato della nostra esistenza.