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16/06/2017
YOGAYUR EAT HEALTHY | CREMA DI LENTICCHIE ALL’INFUSO DI FALSO PEPE

Non corrisponde al vero che senza proteine animali o cottura in grassi si sia destinati a mangiar tristi. Ci vuole un po’ di tempo, quello sì (e un’alimentazione vegana tutti i giorni non è facile da gestire), ma con materie prime di qualità si può fare eccome. Un gustoso spunto ce lo dà Marco Consentino, Cultore di alimentazione e relazioni umane. Insieme a Stefano Filippone-Thaulero Anima il sito Comportarsi e Comunicare (www.ilcerimoniale.it). Ha scritto di costume e comportamento su Grand Gourmet, Flair Living e Casaviva. È coautore di “Cerimoniale”, (Gangemi, 2008) e del romanzo "I fantasmi dell’Impero (Sellerio, 2017).

 

INGREDIENTI per tre persone:

• 400 grammi di lenticchie (volete il meglio? Nell’ordine per questo piatto: Ventotene, Santo Stefano di Sessanio, Onano, Castelluccio, Rascino);
• 150 centilitri d’olio extravergine d’oliva;
• sei cipolle tabacchiera (in alternativa, piccole rosse);
• quattro carote;
• un cuore di sedano;
• 200 grammi di pepe della Giamaica (Pimenta dioica: sembrano bacche di ginepro e profumano più che piccare);
• quattro filtri per il tè (di metallo o garza);
• una pentola larga almeno 20 centimetri dai bordi alti;
• un passaverdura;
• un minipimer a immersione o un frullatore;
• poco sale integrale;
• più o meno due ore di tempo.

 

PROCEDIMENTO:

Lavare bene le lenticchie, pelare le catote, lavare le coste di sedano. Mettere tutto in pentola, coperto per due o tre centimetri con acqua fredda. Portare a ebollizione e lasciar cuocere il tempo necessario (dipende dall’età e dalla qualità delle lenticchie, tra mezz’ora e un’ora). Nel frattempo, togliere il velo alle cipolle e sistemare i grani nei contenitori. Cotte le lenticchie, levare via carote e sedano (sono esausti, e non hanno quasi più sapore né succhi, ma si possono mangiare), passare al passaverdura e rimettere al fuoco, insieme alle cipolle e al pepe. Il contenuto della pentola deve risultare molto morbido, quasi liquido. In caso contrario, aggiungere poca acqua. Dopo un’ora a fuoco dolcissimo il passato di lenticchie avrà assunto gli aromi di cannella, noce moscata, chiodo di garofano, macis, pepe nero e quanto altro c’è di misterioso nella pimenta (che profuma tanto con l’alzarsi del calore da aver convinto alcuni reparti di fanteria russa durante le guerre napoleoniche a tenerne dei grani deodoranti negli stivali). Allora aggiustare di sale, sistemare due cipolle in ogni piatto, frullare la crema, aggiungerne due ramaioli generosi sopra i bulbi (che saranno morbidissimi ma non sfatti), aspettare che il desinare sia tiepido e a quel punto aggiungere l’olio a crudo. Accanto al piatto, qualche velo di fetta di pane di grano duro tostato in forno, se volete, ci sta bene, per zuppare.